giovedì 26 marzo 2015

Conophytum: i "sassi invernali"

I conophytum rappresentano un interesse davvero recente, le ho sempre conosciute, ma ho approfondito solo ultimamente le loro caratteristiche e, ora, semplicemente, ne vorrei almeno un esemplare per tentarne la coltivazione.
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Hanno caratteristiche differenti dai lithops, si potrebbero definire opposte, perché sono piante brevidiurne, quindi il loro periodo di attività è l’inverno quando le giornate si accorciano.
Inoltre so che reggono bene il freddo, per cui vorrei provare con i nostri inverni del nord, soprattutto se il prossimo sarà più mite, come quello di quest’anno. L’importante è tenerli completamente all'asciutto in caso di temperature davvero basse, anche se, se scendono troppo e per troppo tempo è meglio ripararli bene e spostarli.
Così come ho fatto per i lithops ho deciso di creare un piccolo schemino per aiutarmi ad avere un’idea generale del ciclo vitale della pianta. Se non lo ricordate, in questo post ho parlato della mia grande passione per questi sassolini viventi e ho deciso di appuntarmi le informazioni-chiave per aiutarmi nella coltivazione ed evitare di sterminarne troppi.
Ecco ciò che mi sono appuntata sui conophytum:
Terriccio: sempre molto ricco di inerti, non sono una grande intenditrice delle diverse tipologie, anche perché spesso faccio fatica a trovarli, soprattutto a dei prezzi onesti. Di solito cerco di procurarmi della sabbia di fiume e utilizzo prevalentemente quella.
Illuminazione: nelle sue zone di origine ama stare tra le rocce, in zone ombrose, ma la luce solare da noi non è forte allo stesso modo, quindi al sole dovrebbe stare bene, soprattutto di inverno.
Dalla primavera all’estate (qualcuno indica da aprile ad agosto): la pianta è in riposo vegetativo e NON bisogna annaffiare.
Tra fine estate ed inverno (qualcuno precisa da settembre a febbraio): periodo di crescita della pianta, crescono nuove radici e comincerà la muta. Si presente, in autunno, anche la fioritura.
L’annaffiatura deve essere costante, ma credo che vada interrotta durante la muta.
Fine inverno e inizio primavera: le foglie cominceranno a seccarsi e a trasferire tutta l’acqua e il nutrimento che contengono alle nuove foglie sottostanti che si stanno formando, proprio come accade nei lithops.
La cosa interessante è che le vecchie foglie rimarranno, sottoforma  di guaina, a proteggere le nuove nei primi tempi.
In questo periodo si consigliano annaffiature moderate.
Quando la pianta farà la muta apparirà davvero molto debilitata, le testimonianze di qualcuno precisano anche che sembra morta, ma sottolineano di non farsi impressionare e lasciare il conophytum senza acqua.
Questo è tutto quello che ho trovato in questi giorni, non so se sia tutto corretto, sicuramente ogni volta che abbiamo a che fare con una pianta, essendo un essere vivente unico e diverso, dobbiamo stare attenti ai messaggi che ci manda e spesso alcuni possono essere decifrati correttamente solo con l’esperienza.
Tutto questo per me è solo teoria, per ora, ma spero di riuscire a mettere in pratica presto i frutti delle mie ricerche.

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Volevo però conoscere i vostri pareri...  avete mai coltivato queste piante? Che ne pensate? Avete consigli utili da darmi? Io sono tutta orecchie e aspetto i vostri commenti.
Grazie e a presto!

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