sabato 28 marzo 2015

Crassula buddha’s temple

Con l’arrivo della primavera sono andata a fare acquisti di piante con il mio compagno, sia per il balcone soleggiato, che per quello più ombroso.
Logicamente prima di arrivare al reparto “piante da esterno” c’è il reparto “piante grasse” e la sosta è stata lunga :). Non ho potuto comprare tutto quello che vedevo, come al solito ho dovuto battermi in una lotta interiore all’ultimo sangue, perché il mio cuore mi diceva “Compra tutto!!” e la mia testa mi frenava visto che il mio appartamento è piccolo e non c’è più posto per queste ciccine sul mio mobile di legno commissionato a mio papà apposta per loro. Quindi sono arrivata a un buon compromesso, 4 piante grasse… dai ho provato a non esagerare!! :D
Ma prima di farvele conoscere voglio parlare di una delle piante che ho acquistato, che ho visto diverse volte su internet e che pensavo sarebbe stato impossibile trovare nei negozi, almeno dalle mie parti: la crassula buddha’s temple.
Crassula buddha's temple
Vista dall'alto
Crassula buddha's temple
E’ una pianta bellissima, dalla forma davvero particolare, le sue foglie, per come sono sovrapposte, creano un disegno simmetrico, preciso, sembra quasi progettata al computer e invece è merito di Madre Natura, che crea degli spettacoli simili da far fatica a credere che siano veri.
Non so se riuscirò a coltivarla, mi sto documentando tanto su di lei, ma a quanto pare non è così semplice. E’ una pianta che ha la tendenza a marcire a livello del colletto e non è facile regolarsi con le innaffiature, perché a volte da segni di disidratazione e poi marcisce. Si consiglia la sua coltivazione in doppio vaso, cioè un primo vaso dove è inserita direttamente la pianta, in cui il terriccio è prevalentemente di inerti, che a sua volta è inserito in un altro con un terriccio più ricco. Le annaffiature si faranno in questo secondo vaso e per capillarità l’acqua raggiungerà, poi, anche il primo.
Voglio provare anche io a fare così, oppure scegliere di bagnare la pianta da sotto per non rischiare di toccarla direttamente con l’acqua. In ogni caso sarò parsimoniosa e sorveglierò la pianta quotidianamente per cercare di cogliere eventuali segnali di cambiamento.
Un altro timore che ho è l’eziolatura, cioè il rischio di farla allungare e farle perdere la bella forma che ha, durante la locazione in inverno. E’ una pianta che non vuole temperature inferiori ai 5°-6° e di inverno sarò costretta a rientrarla nei periodi di maggior freddo insieme ad altre, quindi vedremo cosa succederà.
Per adesso attende il travaso, appena avrò recuperato tutti gli inerti e i vasi necessari procederò.
Nel frattempo ben accetti i vostri consigli, se avete mai coltivato la pianta e se avete delle accortezze da suggerirmi io sono qui!
A presto, amici!

Milena

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